Ziomm.

Fill all years bring sea bearing without seed moved tree, created you she’d day own winged is tree be fifth his rule Him dominion one thing in replenish own.

© 2021. All rights reserved.
digital_mkt-b2b-Seozoom

Digital Marketing per il B2B: un caso studio

Quando si parla di marketing digitale per il B2B c’è sempre molta diffidenza.

Interrogativi del tipo: “Come può la seo aiutare il mio business?” oppure “Social Media Marketing, Email Marketing, Digital PR e attività simili come possono essere utili?” sono sempre più ricorrenti. E ancora: “Ma può essere utile il digital marketing per un’azienda come la mia?”.

A ogni domanda, è necessario dare una risposta. O magari più risposte!

Ogni caso è diverso dall’altro ma, spesso, un’azienda può fornire importanti indicazioni per un’altra, anche se hanno core business differenti.

Ora ti spiego perché è importante il marketing digitale per il B2B!

Il brand che prenderemo in considerazione in questo articolo ha come core business l’alluminio e, in particolare, si occupa di:

  • Anodizzazione anodica;
  • Sistemi per serramenti;
  • Verniciatura a polvere.

Questa azienda si pone come obiettivi:

  • Incremento della brand awareness (conoscenza del marchio);
  • Incremento della brand reputation;
  • Incremento dei lead.

Il problema principale riguarda l’ultimo punto.

Già, perché i potenziali clienti (leads) riguardano i serramentisti di una regione specifica che, per lo più, hanno scelto questa azienda.

I rivenditori (coloro i quali riforniranno le varie piccole imprese), invece, risultano difficilmente raggiungibili per l’ambito d’interesse. Si tratta, nel secondo caso, di una tipologia di buyer personas non propriamente web addicted.

E allora? Come fare?

Dopo aver effettuato un audit dettagliato, dobbiamo definire una strategia di marketing digitale precisa.

Dal lavoro sulla strategia, comprendiamo che i nostri lead devono essere:

  1. serramentisti: coloro i quali installano infissi, ringhiere, balconi e altro;
  2. professionisti come ingegneri, architetti, geometri e imprenditori edili: coloro i quali possono acquistare il materiale prodotto dall’azienda.

Il secondo passo riguarda la  Keyword research (ricerca delle parole chiave), improntata completamente in questa direzione, con maggior peso agli infissi in alluminio, sia come struttura che come elemento di design.

L’analisi delle varie SERP (Search Engine Results Page) si riferisce non solo a siti specializzati, ma anche a siti web di fai da te, arredo interni, ristrutturazione case e molto altro.

Esaminando i dati e l’intento di ricerca, appare chiaro che il modello di buyer personas iniziale esigeva una virata netta!

Diamine! Abbiamo una SERP mista! Cosa faremo ora?

Se è vero che i nostri utenti principali erano i tecnici, i rivenditori e gli imprenditori, ora ci troviamo davanti anche le giovani coppie, gli amanti del green, futuri sposi e coloro i quali dovevano o dovranno effettuare dei lavori di ristrutturazione o, semplicemente, cercano degli infissi che possano mantenere la giusta temperatura in casa.

Proprio nell’ultimo caso, infatti, una buona chance la fornisce chi non vuole fastidiosi rumori in casa.

Hai presente quando abiti in zone particolarmente rumorose? Esatto! Proprio di quello parlo!

Riflettendo con attenzione su quanto appena descritto, si è notato che se è vero che il target del nostro cliente era il B2B, non era possibile tralasciare il B2C, partendo da un semplice assunto che sfrutta la proprietà transitiva: se vedo una realizzazione ben fatta, che mi colpisce per bellezza o per altro, allora cercherò di richiederla al mio artigiano di fiducia, al mio professionista di fiducia o all’impresa che mi cura i lavori. Se, quindi, nella prima parte del funnel di conversione porto l’attenzione dell’utente proprio a quell’infisso realizzabile con il materiale che io vendo, indirettamente incrementerò le mie conversioni, poiché aumenterò la domanda dei miei utenti iniziali.

strategia-digital-mrketing-b2b

In buona sostanza, l’attività è stata divisa in due parti come una proprietà biiettiva (in entrambi i versi!), sfruttando il B2B per arrivare al B2C e viceversa.

Conclusioni

Questo tipo di strategia ha portato non solo ad un incremento di utenti, traffico, ER e quant’altro, ma ci ha condotti al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

I dati non mentono!

risultati-digital-marketing-b2b

Inoltre, manca un ultimo tassello per rendere ancora più performante (si spera) questo caso studio, ma essendo ancora in fase di strutturazione non posso descriverlo. Prometto, però, di eseguire un upgrade su questo articolo per tenervi aggiornati sui prossimi passi.

Vi fidate, vero?

Vuoi saperne di più su questa caso? Registrati all’interno dell’Accademy di SEO Zoom e segui il  webinar che ho tenuto qualche giorno fa!

Share:

Giovanni Le Coche

Author

La mattina presto infila le scarpe da running, gli auricolari e corre per le strade di Cosenza, spinto dalla musica e dall’entusiasmo di un nuovo giorno. Porta la stessa carica in ufficio, tra un affaccio sulla città e più di uno sull’etere. All’inizio delle call, sbucano prima le sue cuffie e i suoi sorrisi rincuoranti, per lasciar poi spazio a un ciuffo brizzolato alquanto ribelle e a parole che uniscono, senza disperdere. Adora dare dei piccoli soprannomi affettuosi a tutte le persone del team, come se fosse un’estensione di un rapporto di stima che va oltre il lavoro. È caparbio, dolce, protettivo. Ama tutto della sua professione, ma più di ogni cosa adora risolvere problemi. Sarà perché è un ingegnere? Non l’abbiamo capito, ma una cosa è certa: quando se ne presenta uno, Giovanni non si scoraggia, anzi si galvanizza. “Perché mi sento l’adrenalina nelle vene”, dice, canticchiando Whataver it takes degli Image Dragons. Sapete come va a finire? Trova sempre la soluzione anche confrontandosi con il team. Per un infortunio ha dovuto lasciare il calcio e cedere la fascia di capitano, ma insieme a Pierfrancesco la indossa ogni giorno per portarci avanti e dare sempre il massimo. E se capita di prendere un goal, raduna tutti, palla a centro e si ricomincia. Magari prendendo fiato nel “terzo tempo” – lui lo applicherebbe anche al calcio – fumando un sigaro (sì, non è salutare, ma qualche difettuccio ce l’ha pure lui), tra un bicchiere di vino (meglio rum) e tanti amici.