Quando il team di un’agenzia SEO inizia a lavorare su un progetto di consulenza seo, dopo un’attenta analisi audit e individuata la strategia, si pone l’attenzione sulle keywords d’interesse.
Spesso mi capita che un cliente voglia essere posizionato su una o più chiavi specifiche singole e diventa sempre più difficile far comprendere a quest’ultimo che, forse, la miglior strategia consiste nel lavorare su long tail ben definite.
Un test (involontario) sulla specificità delle keywords
Proprio qualche giorno fa mentre ero davanti al pc con un collega, guardando la pessima fine che mio figlio stava infliggendo al mio ennesimo paio di auricolari per smartphone, ho provato a verificare se invece di cambiare tutto il pezzo (sono pigro, lo so!), potevo trovare solo ciò che lui aveva piacere di distruggere: i non meglio definiti copri auricolari.
Copri che?? Io li ho sempre chiamati gommini!
Ho deciso quindi di acquistarli online e, mentre pensavo a quale fosse il loro nome reale, il mio collega aveva già scritto la chiave di ricerca: accessori auricolari. E io che pensavo, stile prima media, di digitare: copri auricolari in gomma per smartphone.
Due parole contro sei!
Ebbene, la mia ricerca ha fatto sì che già nel secondo risultato trovassi ciò che mi serviva, dopo un solo click. Il mio collega, invece, ha trovato qualcosa solo in terza pagina… “Già, ma chi va a vedere la terza pagina al giorno d’oggi?”
I benefici delle keywords Long Tail
Da qui, ho approfondito la ricerca su quanto constato e ho potuto notare che le possibilità di trovare ciò che cerco sono maggiori se aumenta la specificità (ovviamente senza scrivere un trattato!).
Ho realizzato che la lunghezza di una chiave dipende non solo dal fabbisogno dell’utente, ma anche dal modo in cui essa viene cercata!
Il vaso di Pandora è ancora chiuso, ma un calcio ho provato a tirarglielo!
La mia analisi ha trovato conferma sul blog di Calculate Marketing a firma di Alan Mitchell, in cui l’autore evidenzia 5 benefici delle long tail, che suggerisco a tutti di leggere.
A questo punto, avendo chiaro che il mio pensiero non era poi così sbagliato, non mi resta che indagare, in linea generica, su come poter fare per individuare la long tail più adatta alla mia ricerca.
Per arrivare al risultato, oltre all’utilizzo di google trends, con il quale si possono effettuare confronti su più chiavi e ottenere i grafici di riferimento, sotto suggerimento di un collega danese, ho dato un’occhiata a un tool chiamato Gauges.
Su quest’ultimo, spendendo solo 6 dollari, ho avuto la possibilità di analizzare alcuni termini di ricerca (provenienti da uno studio analitico) utilizzati dagli utenti per arrivare a determinati siti d’interesse. Ciò mi ha permesso di comprendere quale potesse essere la vera richiesta, specifica, dell’utente nella ricerca di un servizio/prodotto.
Questo piccolo esperimento, di cui vi ho appena parlato, ha aperto la mia mente su nuove e importanti “intenzioni di ricerca degli utenti”.