Ziomm.

Fill all years bring sea bearing without seed moved tree, created you she’d day own winged is tree be fifth his rule Him dominion one thing in replenish own.

© 2021. All rights reserved.
weseocialize-arkys-interviste

WeSeocialize: un e-caffè (a distanza) con Ivano Di Biasi

Quarto appuntamento con la rubrica Weseocialize sul blog della nostra Web Agency.

Dopo Cinzia Di Martino, Gaetano Romeo e Claudio Marchetti, oggi facciamo due chiacchiere con un bravo collega SEO (e anche ingegnere informatico, pertanto un “malato”!)  fondatore, insieme a Giuseppe Liguori (altro SEO Specialist “maiuscolo”) dell’azienda Seo Cube.

Signori e signore (ho sempre sognato di scriverlo!!), eccovi l’intervista a: Ivano Di Biasi.

ivano-di-biasi

Una sola domanda è uguale per tutti, e tocca anche a te: dopo il primo caffè (sperando che Misya e Figlia te lo permettano) come inizia la tua giornata tipo?

Io e mia moglie gestiamo due aziende quindi abbiamo la stessa infinità di impegni giornalieri. La nostra giornata tipo prevede sveglia alle 7.00, servizi vari per mettere in ordine casa, preparare la piccolina e portarla a scuola ed arrivare entro le 9.00 nei rispettivi uffici. Qualche volta ci riusciamo pure!

Una volta in ufficio mi dedico ad una prima chiacchierata con i dipendenti per fare il punto della situazione sui vari progetti, poi vado alla mia scrivania e rispondo alle tante email sperando di riuscire, un giorno, ad arrivare al punto zero in cui non ho arretrati di due o tre giorni prima.

Il sole, il mare, la magia di Napoli: tanti bravi SEO e un mercato ampio… Come diavolo ti è venuto in mente? Tien’ à cazzim’?

Non saprei dirti se a Napoli ci sia qualcuno di bravo sulla SEO, sinceramente cerco un dipendente da un paio di anni ma non riesco a trovarlo.
Fare SEO per me è stato un caso non una scelta, ho provato, mi sono divertito, ci sono riuscito e quindi continuo finché mi darà soddisfazione.

SeoCube la tua attività: gestire attività seo internamente diventa sempre più difficile, riesci a coordinare tutto, risorse comprese?

Assolutamente si. In SEO Cube abbiamo delle dinamiche ben consolidate, dallo studio del sito web alla definizione degli interventi al monitoraggio costante con reportistica al cliente.
SEO Cube è la mia seconda azienda, ho iniziato con una software house nel 1999 e l’esperienza pregressa ci ha portati inevitabilmente a realizzarci in casa tutti gli strumenti SEO che utilizziamo per monitorare e migliorare i siti web dei nostri clienti.
Credo che SEO Cube sia l’unica azienda in Italia a potersi permettere “il lusso” di creare internamente i software per ogni necessità specifica, dai tool SEO agli strumenti di monitoraggio dei social network.

– Un tool SEO made in Italy indispensabile –

Un tool che spero sbanchi presto, Seozoom! Mi sembra sia ancora in beta, quando potremmo deliziarci tutti noi consulenti SEO con le sue performance?

Ci siamo quasi! La voglia di realizzare tutto quello che ho in mente potrebbe portare la data di rilascio del software in avanti anche di due anni ma ci ho riflettuto molto, meglio dare un freno al mio entusiasmo ed uscire con la prima versione tra qualche mese, il resto lo faremo col tempo.
Ad oggi SEO Zoom è una suite che mi dà grandi soddisfazioni, ma è ovvio che sia così, funziona perfettamente come deve funzionare la SEO Suite dei miei sogni, me la sono progettata su misura per come la desideravo, quindi non fa testo.

Offpage: durante una nostra conversazione parlavamo di black hat, pensi abbia ancora senso nel 2015? Credi che in una consulenza seo, un grande brand, potrebbe ancora richiederla e quindi attuarla? Se sì, perché?

I grandi brand sono gli unici che possono ancora ricorrere a tecniche black hat perché la loro fama fa da scudo alle “penalizzazioni facili”.
Questa mia affermazione non va fraintesa, voglio dire che un grande brand ha più spazio d’azione per fare piccole scorrettezze perché la moltitudine di segnali di qualità acquisiti regolarmente in modo naturale vanno a mascherare le piccole “marachelle” manipolatorie che se fossero fatte da piccole realtà sarebbero luminose come una supernova ed individuate immediatamente da Google.

Sul forum che gestisci hai postato un articolo, forse provocatorio, sulla link bulding senza link. Vuoi forse farci impazzire? Sembra quasi un ossimoro!

In un web fatto di dati (semantic web) va rivisto il concetto di link tradizionale. Se Google conosce il tuo sito web e lo ha “inscatolato” in una Entity ben precisa, chiunque menzioni la tua Entity ti sta praticamente “linkando” perché se non c’è ambiguità nell’identificarla Google sa benissimo che sto parlando del tuo sito web.
Nel web semantico non ha tanto importanza l’anchor ma il contesto in cui “vivono” tali entità, motivo per cui anni fa ho coniato un termine che ora inizio a vedere in giro “Context is king” in contrapposizione al buon vecchio “Content is King”.

Ancora link building. Spesso abbiamo scambiato due chiacchiere sull’ottenere link naturalmente. Ma come fare? Attendiamo una manna (link) dal cielo o semplicemente facciamo la cara e vecchia digital pr? Chiedi e ti sarà dato?

I link naturali sono un lusso che può permettersi solo chi fa informazione in determinati settori. Quando si entra in ambiti commerciali i link non li ottieni neanche se vuoi pagarli in oro.

Ogni settore è completamente diverso dagli altri ma generalmente quando si tratta di siti commerciali i link devi procurarteli con campagne di link building anche molto costose.

Penultimo quesito: hai un cliente che si lamenta degli strani movimenti in SERP, cosa rispondi a questo demand?

Che accade sempre ed accadrà finché esisterà Google ed esisterà la competizione. I competitor non stanno li a guardare, è una lotta continua e le oscillazioni sono ovvie.

Generalmente si oscilla quando Google è dubbioso, gli piaci ma gli piace anche qualcun altro quindi da un po’ di visibilità a te ed un po’ al competitor, poi quello che piace di più agli utenti salirà stabile sulla concorrenza. Per questo motivo consiglio sempre ai clienti di lavorare molto sull’immagine e sull’usabilità per piacere prima di tutto ai clienti così se il sito andrà in prima pagina si meriterà di rimanerci a lungo.

Va bene, ho abusato della tua pazienza… prima di congedarti un ultima domanda, secca: vale ancora la pena fare Seo, oggi come oggi?

Assolutamente si. Non vale la pena fare SEO come fanno molti, provando a posizionare un insieme di parole chiave: è roba vecchia che non giustifica quasi mai l’investimento economico del cliente. Chiunque prima o poi riuscirà a posizionare una parola chiave, ma solo 2 o 3 persone che conosco sono in grado di posizionare un sito intero con tutte le sue pagine.

La guerra si vince quando il sito diventa famoso non quando rosicchi visite con una top keyword… Finché dura.

Grazie mille ad Ivano Di Biasi per la sua pazienza alle mie continue sollecitazioni, e il mio/nostro più grosso in bocca al lupo per i suoi progetti!

Share:

Giovanni Le Coche

Author

La mattina presto infila le scarpe da running, gli auricolari e corre per le strade di Cosenza, spinto dalla musica e dall’entusiasmo di un nuovo giorno. Porta la stessa carica in ufficio, tra un affaccio sulla città e più di uno sull’etere. All’inizio delle call, sbucano prima le sue cuffie e i suoi sorrisi rincuoranti, per lasciar poi spazio a un ciuffo brizzolato alquanto ribelle e a parole che uniscono, senza disperdere. Adora dare dei piccoli soprannomi affettuosi a tutte le persone del team, come se fosse un’estensione di un rapporto di stima che va oltre il lavoro. È caparbio, dolce, protettivo. Ama tutto della sua professione, ma più di ogni cosa adora risolvere problemi. Sarà perché è un ingegnere? Non l’abbiamo capito, ma una cosa è certa: quando se ne presenta uno, Giovanni non si scoraggia, anzi si galvanizza. “Perché mi sento l’adrenalina nelle vene”, dice, canticchiando Whataver it takes degli Image Dragons. Sapete come va a finire? Trova sempre la soluzione anche confrontandosi con il team. Per un infortunio ha dovuto lasciare il calcio e cedere la fascia di capitano, ma insieme a Pierfrancesco la indossa ogni giorno per portarci avanti e dare sempre il massimo. E se capita di prendere un goal, raduna tutti, palla a centro e si ricomincia. Magari prendendo fiato nel “terzo tempo” – lui lo applicherebbe anche al calcio – fumando un sigaro (sì, non è salutare, ma qualche difettuccio ce l’ha pure lui), tra un bicchiere di vino (meglio rum) e tanti amici.

Comments:

  • Giuseppe Liguori

    bella intervista e grazie per l’appellativo “maiuscolo” 🙂

  • Ivano Di Biasi

    Grazie per l’intervista, è stato un piacere 🙂
    E grazie anche per la fiducia che riponi in SEOZoom, ci tengo tanto al nostro piccolo gioiellino 🙂

    • Giovanni Le Coche

      Grazie a te Ivano! Io ripongo fiducia in seozoom per tanti motivi: perchè è italiano, perchè amo da sempre napoli ed i napoletani, perchè fin quando ci sono colleghi bravi, io farò il tifo per loro e perchè l’eccellenze italiane vanno portate avanti! Grazie ancora!

  • Carmine Di Donato

    Davvero una bellissima Intervista! Competenza e professionalità nelle domande e nelle risposte!