In fase di (ri)lancio di un blog, soprattutto nel settore aziendale, si è portati a pensare a contenuti auto-pubblicitari del tipo: “Eccoci! Siamo nuovi e freschi!” oppure “Un nuovo punto di vista sul web!”.
Ne sentivate la mancanza? Forse no…
Io, invece, sposando per lo più la teoria de La Grande bellezza, preferisco adottare una strategia di Content Marketing diversa e di occuparmi e scrivere di cose per le quali provo davvero interesse, sperando di condividere la vostra stessa passione nel fare blogging!
In questi anni ho letto decine di testi, saggiamente scritti da illustri e più che competenti colleghi seo e web marketer.
Due libri, su tutti, hanno colpito la mia attenzione: Seo Power di Giorgio Taverniti e Manuale di Seo Gardening di Francesco Margherita.
Due libri SEO indispensabili, secondo me.
Seo Power, assolutamente da leggere, è completo e facile da comprendere per chi fa o vuole fare SEO. Lo consiglio a tutti coloro i quali vogliono appassionarsi a questa attività.
Il secondo, anch’esso colmo di contenuti e di tecniche interessanti, ha presentato una particolarità capace di distinguerlo dagli altri, ovvero quello che definirei:
“il taglio sociologico della SEO”
Francesco, a mio avviso uno dei migliori SEO italiani, sembra condurti per mano in una lettura coinvolgente, quasi come se fosse un romanzo, fornendo un manuale compatto su come fare una buona consulenza seo a un cliente e su come migliorare il posizionamento di un sito, senza scendere troppo nell’ambito tecnico ma, altresì, fornendo al lettore una serie di strumenti e idee per come fare seo nel migliore dei modi.
C’è un momento nel testo in cui, ad esempio, Francesco ti esorta a chiudere immediatamente il libro, se prima non hai eseguito o verificato una delle norme basilari che uno specialista di quest’ambito deve conoscere, proprio come a voler dire: “E’ inutile che leggi questi consigli, se prima non hai chiara la base!”
Il testo passa dalla parte tecnica alla più mera comprensione del capire cosa un utente cerca, attraversando e scavalcando il muro delle cose complesse, in favore della semplicità e del buon senso.
A chiudere, il “giardiniere della seo” (spero non me ne voglia per questo nomignolo) suggerisce, senza mai tralasciare l’aspetto specialistico e le buone norme da seguire per una corretta ottimizzazione di un sito, come “aprire la mente” e portare a termine una buona strategia, senza incorrere in errori banali.