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WeSeocialize: e-caffè (a distanza) con Gaetano Romeo

Ricordate il nostro articolo su come scrivere un tag title perfetto? Proprio per via di un post simile ho avuto modo di conoscere meglio un ottimo SEO italiano che guida un’azienda specializzata nel settore.

La nostra rubrica #weseocialize oggi propone un’intervista a Gaetano Romeo Ceo e Founder di Seoromeo  – Agenzia SEO di Milano – ma soprattutto un ottimo SEO Manager.

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Buongiorno Gaetano, preso il primo caffè? Sì? Bene… ora raccontaci una tua giornata tipo.

Ciao Giovanni, prima di tutto grazie per la tua ospitalità, diciamo però che devo deluderti in quanto non prendo caffè la mattina. Inizio verso le 9,15 smaltendo le mail che non son riuscito a lavorare il giorno prima. Poi seguo la scaletta classica di controllo del lavoro del mio team ed eventualmente assegnazione di nuovi lavori, lavoro richieste di preventivi, analisi di prospect, ma spesso mi capita di dover andar fuori per incontri da clienti o pranzi di lavoro. Insomma una giornata dove non ci si annoia mai.

Dalla Focacceria San Francesco a Via Poma: il tuo percorso in poche righe.

Si diciamo che in focacceria ho iniziato come tutti i miei concittadini ovvero magnando e nulla più, sono laureato in lingue e letterature Euro-Americane, ma già durante gli studi la mia passione per il web mi aveva portato a studiare informatica. Dal 2003 al 2006 circa ho portato avanti le due professioni SEO e accompagnatore turistico, fino a quando ho lasciato Palermo e da lì è iniziato un peregrinare che mi ha portato a Berlino, Monaco di Baviera, Sion, Bolzano, Verona e finalmente Milano in tutte queste città ho avuto modi di confrontarmi con specialisti SEO internazionali che hanno arricchito la mia voglia di conoscenza.

Io sono un ingegnere informatico e tu un dottore in Lingue: non possiamo fare né consulenza SEO e né Web Marketing per molti, nonostante lavoriamo entrambi in una SEO Agency, lo sapevi?

E chi lo dice??? In realtà penso che proprio tu hai una base incredibile per fare SEO ad alti livelli, cosa che io ho dovuto colmare negli anni con tanto studio, cosa che tra l’altro non smetto mai di fare. La verità è che ormai la SEO è una componente di una realtà più grande che si chiama Web marketing, quindi servono diverse figure che vanno dal SEO copy al SEO tecnico passando per l’analista, diciamo che in questi 12 anni di carriera ho avuto la possibilità di fare tutti questi ruoli, ma non credo che ad oggi una persona sola possa farlo.

Veniamo al sodo! lo stato della SEO e del Web Marketing in Italia.

Giovanni, questa è una provocazione bella e buona! Scherzi a parte credo che il livello, in particolare, negli ultimi due anni, sia sceso in maniera raccapricciante e questo mi dispiace. Ho come l’impressione che la crisi abbia creato dei nuovi disperati in cerca di soldi facili, ma la colpa è di noi operatori del settore che forse abbiamo mandato il messaggio che il nostro è un lavoro facile, però va detto che vi sono delle nuove leve niente male.

– A proposito della SEO Onsite e Offsite –

Vado avanti: SEO onpage. Il codice HTML e la scelta delle keywords, perché non sempre funziona anche se tutto sembra fatto seguendo le buone norme?

Perché, sembra paradossale, in realtà non è esiste una norma, ogni SERP ha la sua storia ed è diversa dalle altre. Detto questo, spesso si sottovalutano cose elementari come l’architettura dell’informazione e la distribuzione armonica dei contenuti atti a facilitare la visita degli User Agent. Occhio anche all’utilizzo dello javascript e dei css se sono embeded o meno, tutte piccolezze che aiutano alla grande.

Comincio a essere pressante: SEO offpage. In tanti parlano di tecniche alternative, ma la cara vecchia Link building è quella che dà sempre buoni risultati. Come s’imposta una buona campagna?

Pressante??? Sei entrato nel mio pane quotidiano. Prima di tutto ti confermo, almeno da parte mia, che la Link Building è quella che ti fa ottenere i risultati più importanti nelle nicchie più competitive e difficili.

Prima di tutto devi conoscere alla perfezione la SERP di riferimento, ovvero che tipologia di link ricevono i competitor, per tipologia intendo commenti nei link, article marketing, guest posting etc. In poche parole se tutti i tuoi competitor ricevono una tipologia di link capisci bene che se inizi una campagna di link building diversa dagli altri sei a rischio. Prima di iniziare una qualsiasi campagna devi fare un Link Audit del tuo cliente per evitare di andare a mettere link dove è presente, per magari far eliminare dove possibile qualche link di pessima fattura. Stai attento a non esagerare con le anchor text esatte perché se è vero che son quelle che spostano più verso l’altro è pur vero che sono il principale segnale per i quality rater di una campagna di link building in atto. Fai in modo in caso di post che il tuo contenuto sia realmente di utilità, devi scrivere un articolo che di se possa teoricamente attrarre delle condivisioni nei social e di conseguenza attirare qualche link. Inoltre cerca di far corrispondere eventuali picchi di link con eventi reali anche offline. Ovviamente ci sarebbe da scrivere per ore, ma penso di averti riassunto al meglio la mia idea.  E soprattutto che l’anchor text abbia senso nel contesto dell’articolo.

La ciliegina sulla torta ci vuole, o meglio il candito sulla cassata: perché fai SEO? Non lo sai che la SEO è morta?

Faccio SEO prima di tutto perché adoro farlo, perché mi da soddisfazioni… anche dal punto di vista economico lo ammetto.

La SEO non muore, ma si evolve e noi dobbiamo essere bravi ad evolverci insieme a Google.

Un grazie personale e sincero a Gaetano Romeo per la sua grande disponibilità e per essersi prestato all’intervista/confronto con la nostra Agenzia SEO a Cosenza e MILANO.

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Giovanni Le Coche

Author

La mattina presto infila le scarpe da running, gli auricolari e corre per le strade di Cosenza, spinto dalla musica e dall’entusiasmo di un nuovo giorno. Porta la stessa carica in ufficio, tra un affaccio sulla città e più di uno sull’etere. All’inizio delle call, sbucano prima le sue cuffie e i suoi sorrisi rincuoranti, per lasciar poi spazio a un ciuffo brizzolato alquanto ribelle e a parole che uniscono, senza disperdere. Adora dare dei piccoli soprannomi affettuosi a tutte le persone del team, come se fosse un’estensione di un rapporto di stima che va oltre il lavoro. È caparbio, dolce, protettivo. Ama tutto della sua professione, ma più di ogni cosa adora risolvere problemi. Sarà perché è un ingegnere? Non l’abbiamo capito, ma una cosa è certa: quando se ne presenta uno, Giovanni non si scoraggia, anzi si galvanizza. “Perché mi sento l’adrenalina nelle vene”, dice, canticchiando Whataver it takes degli Image Dragons. Sapete come va a finire? Trova sempre la soluzione anche confrontandosi con il team. Per un infortunio ha dovuto lasciare il calcio e cedere la fascia di capitano, ma insieme a Pierfrancesco la indossa ogni giorno per portarci avanti e dare sempre il massimo. E se capita di prendere un goal, raduna tutti, palla a centro e si ricomincia. Magari prendendo fiato nel “terzo tempo” – lui lo applicherebbe anche al calcio – fumando un sigaro (sì, non è salutare, ma qualche difettuccio ce l’ha pure lui), tra un bicchiere di vino (meglio rum) e tanti amici.