Ziomm.

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Relation Building e Personal Branding

La nostra Web Agency ha il piacere di ospitare un articolo del collega Domenico Puzone, che si occupa di SEO, Social Media Marketing e, all’occasione, si converte in un webmaster. Abbiamo già parlato di brand reputation e il contributo di Domenico segue la stessa lunghezza d’onda.

Sul mio blog ho spesso parlato di Relation Building e di Personal Branding, e proprio oggi voglio mettere in relazione questi due argomenti e fonderli tra di loro: Con chi parli online? Sai che questi affettano la tua marca personale?

Relation Building di che cosa si tratta?

Prima di procedere è bene sapere che cosa si intende quando si parla di “Relation Building“: quando si utilizza questo “parolone” ci si riferisce al “costruire relazioni”. Proprio come nella vita reale, costruire amicizie, collegamenti e conoscenze, il tutto per poter ampliare il tuo raggio d’azione e di conoscenza (L’esperienza mi ha insegnato che tutti possiamo apprendere dagli altri).

Ti starai chiedendo: “Ma che tipo di relazioni devo creare?”, tutto dipende dal tipo di immagine che vuoi dare di te stesso ai tuoi utenti. Vorrei che prendi molto seriamente la questione della reputazione online e dell’influenza perché sono dei temi particolarmente sensibili e molto importanti.

Personal Branding: la tua marca personale

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Tu stesso sei una marca, se le persone cercano il tuo nome su Google di fatto lo sei, se invece ancora non lo cercano è il momento di iniziare ad abituarli. Personal Branding, proprio come suggerisce il termine, è fare di se stessi un vero e proprio marchio che verrà associato a determinati argomenti.

Ovviamente il branding personale è relazionato ed influenzato dalle persone che frequentiamo, come ti ho già detto in precedenza. E’ como al liceo, sei “FIGO” se esci con una delle ragazze più belle della scuola altrimenti per le altre resterai sempre il tizio della 3B con gli occhiali. Insomma, dimmi con chi parli e ti dirò chi sei.

Sostanzialmente la prima domanda alla quale devi rispondere è: “Che ti interessa di più?”. Principalmente l’immagine della tua marca personale è influenzata da 3 cose:

  1. Quello che fai e cosa comunichi;
  2. Percezione e interpretazione dei tuoi messaggi da parte di terzi;
  3. La relazione che hai con altre persone che hanno già una reputazione online.

Ma come la relation building influisce sulla tua reputazione online?

Sostanzialmente la domanda alla quale dovresti rispondere è un’altra: a che serve essere il migliore se nessuno lo sa? Cioè, come un’azienda può offrirti del lavoro perché sei il migliore se non lo sa? Devi differenziarti rispetto agli altri.

Ecco perché è importante quello che pensano gli altri di te, anzi è un aspetto fondamentale per la tua marca personale.

  • Con chi parli su Twitter?
  • Dove pubblichi i tuoi guest post e chi pubblica nel tuo sito?
  • Chi sono i tuoi contatti di LinkedIn?
  • In che blog commenti e lasci la tua impronta?

Prima che tu risponda, ti faccio due domande alle quali dovrai rispondere senza utilizzare Google:

  • Qual è lo sponsor presente sulla maglia della Juventus?
  • Qual è la pubblicità presente sulla maglia del Modena Calcio?

Alla prima hai risposto senza pensarci due volte, alla seconda ci stai ancora pensando… a meno che tu non sia un tifoso del Modena è difficile da ricordarlo. Allo stesso modo, in base ai tuoi followers ed i tuoi contatti, sarai ricordato o meno… a meno che non riesci a fare una differenza netta.

Dunque quello che devi fare è cercare le giuste persone del tuo mondo e creare una relazione di amicizia, conoscenza, o semplicemente una relazione lavorativa perché in questo modo gli altri impareranno a conoscerti.

Con chi dovresti relazionarti online?

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Non smetterò mai di ripetertelo: sei con chi ti relazioni. A mio parere devi identificare i tuoi gruppi di appartenenza: coloro che hanno i tuoi stessi interessi e parlano dei tuoi stessi argomenti e chi ha già una marca con una forza maggiore alla tua.

Tutti giocano una parte importante nel mondo della Relation Building, ovviamente influencer e opinion leader sono coloro che realmente ti porteranno benefici all’inizio della tua campagna di branding personale, ma quando crescerai sarà al contrario.

Ok Domenico, ma qual è il tuo consiglio? 

Sostanzialmente il mio consiglio è il seguente: ogni volta che hai la possibilità di essere visibile attraverso un blog, un evento o un’azione particolare sfruttala, ma attenzione perché devi sfruttare le occasioni che vanno in direzione della tua marca personale, non contro quello che rappresenti…perché questo ti danneggia più di ogni altra cosa!

Beh, cosa aspetti a costruire le tue relazioni? Inizia a lasciare un commento… o meglio, la tua impronta su questo sito!

Domenico Puzone

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Giovanni Le Coche

Author

La mattina presto infila le scarpe da running, gli auricolari e corre per le strade di Cosenza, spinto dalla musica e dall’entusiasmo di un nuovo giorno. Porta la stessa carica in ufficio, tra un affaccio sulla città e più di uno sull’etere. All’inizio delle call, sbucano prima le sue cuffie e i suoi sorrisi rincuoranti, per lasciar poi spazio a un ciuffo brizzolato alquanto ribelle e a parole che uniscono, senza disperdere. Adora dare dei piccoli soprannomi affettuosi a tutte le persone del team, come se fosse un’estensione di un rapporto di stima che va oltre il lavoro. È caparbio, dolce, protettivo. Ama tutto della sua professione, ma più di ogni cosa adora risolvere problemi. Sarà perché è un ingegnere? Non l’abbiamo capito, ma una cosa è certa: quando se ne presenta uno, Giovanni non si scoraggia, anzi si galvanizza. “Perché mi sento l’adrenalina nelle vene”, dice, canticchiando Whataver it takes degli Image Dragons. Sapete come va a finire? Trova sempre la soluzione anche confrontandosi con il team. Per un infortunio ha dovuto lasciare il calcio e cedere la fascia di capitano, ma insieme a Pierfrancesco la indossa ogni giorno per portarci avanti e dare sempre il massimo. E se capita di prendere un goal, raduna tutti, palla a centro e si ricomincia. Magari prendendo fiato nel “terzo tempo” – lui lo applicherebbe anche al calcio – fumando un sigaro (sì, non è salutare, ma qualche difettuccio ce l’ha pure lui), tra un bicchiere di vino (meglio rum) e tanti amici.