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Web Marketing, c’è chi può…

Prospect, audit e tanti altri termini sono all’ordine del giorno per chi lavora nel mondo del web marketing e della SEO.

Ma che la tua sia una Web Agency di Milano o Cosenza, Roma o Palermo o di qualsiasi città italiana, più che per la terminologia, ti sei mai chiesto come si può fare web marketing?

Riprendendo due chiacchiere fatte con un ottimo SEO specialist, Gaetano Romeo, ribadisco il concetto che non serve una laurea specifica o un master o moltitudini di corsi, ma tanta buona volontà e passione.

Intendiamoci, avere seguito un percorso di studi specifico non può che farti bene (o averti fatto bene). E’ chiaro, però, che la “prova sul campo” è sempre la più consigliata!

Dalle community ai forum che frequento, passando per colleghi preparati e in gamba, fino ad arrivare ai buontemponi custodi della verità, stile Socrate(S) “Io sono, per cui sono bravo!” è sempre più ricorrente la domanda, anche velata, di chi si vuole approcciare a questo mondo: “Ma come si può diventare Web Marketer o un SEO Specialist?“. Da qui, come normale che sia, ognuno dice la sua.

Come diventare un buon Consulente SEO?

C’è chi afferma che devi prima leggere e studiare e poi mettere in pratica, c’è chi dice che oramai i testi non ti danno assolutamente nulla e c’è chi, addirittura, afferma che se non hai l’esperienza, dagli anni ’90, non potrai mai occuparti di digital marketing (Sindrome da Mandrake). Ah, per dirne una… facebook è nato dal 2004!

Per me hanno ragione tutti! (E chi era a confronto Ponzio Pilato??). Ma Hanno anche torto tutti! (Salvarsi in corner!)

Mi spiego…

Tutti i contributi per fare web marketing e seo (ritengo la SEO componente fondamentale per la prima), a mio avviso, sono importanti. Non esiste una ricetta per diventare bravo, ma semplicemente tanta voglia di apprendere, di provare, di non abbattersi e di riprovare ancora! Gli errori sono dietro l’angolo ed è sempre possibile sbagliare, ma l’importante è ripartire, non credi?

Eccolo là! Il solito articolo che non dice nulla! Eh bhè, servivi tu per dirmi queste cose! Io già lo sapevo?

Forse è vero, ma se stai leggendo ancora, già il fatto che ti ho fatto arrabbiare è un buon punto di partenza! L’unico consiglio che ti posso dare è quello di seguire la tua strada, ascoltando tutti e mettendo in pratica tutto ciò su cui hai dubbi. Sembra strano, ma provare a “vedere se funziona” è una delle chiavi importanti per fare web marketing e seo.

Ultima cosa, fregatene di chi ti dice che “non è cosa tua!” O altre fandonie… ricorda che:

Quando il mare è calmo, ogni st****o è marinaio!

E se vuoi approfondire ti suggerisco questo articolo di Jonathan Pochini, un pò datato, in cui intervista anche dei colleghi molti bravi.

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Giovanni Le Coche

Author

La mattina presto infila le scarpe da running, gli auricolari e corre per le strade di Cosenza, spinto dalla musica e dall’entusiasmo di un nuovo giorno. Porta la stessa carica in ufficio, tra un affaccio sulla città e più di uno sull’etere. All’inizio delle call, sbucano prima le sue cuffie e i suoi sorrisi rincuoranti, per lasciar poi spazio a un ciuffo brizzolato alquanto ribelle e a parole che uniscono, senza disperdere. Adora dare dei piccoli soprannomi affettuosi a tutte le persone del team, come se fosse un’estensione di un rapporto di stima che va oltre il lavoro. È caparbio, dolce, protettivo. Ama tutto della sua professione, ma più di ogni cosa adora risolvere problemi. Sarà perché è un ingegnere? Non l’abbiamo capito, ma una cosa è certa: quando se ne presenta uno, Giovanni non si scoraggia, anzi si galvanizza. “Perché mi sento l’adrenalina nelle vene”, dice, canticchiando Whataver it takes degli Image Dragons. Sapete come va a finire? Trova sempre la soluzione anche confrontandosi con il team. Per un infortunio ha dovuto lasciare il calcio e cedere la fascia di capitano, ma insieme a Pierfrancesco la indossa ogni giorno per portarci avanti e dare sempre il massimo. E se capita di prendere un goal, raduna tutti, palla a centro e si ricomincia. Magari prendendo fiato nel “terzo tempo” – lui lo applicherebbe anche al calcio – fumando un sigaro (sì, non è salutare, ma qualche difettuccio ce l’ha pure lui), tra un bicchiere di vino (meglio rum) e tanti amici.