Ziomm.

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WeSeocialize: un e-caffè (a distanza) con Dario Ciracì

La nostra rubrica WeSeocialize oggi ospita un ottimo collega SEO e Web Marketer.

Dopo le interviste a Francesca CamerlengoRoberto Varriale, Ivano Di BiasiClaudio Marchetti, Gaetano Romeo Cinzia Di Martino, questa volta è il turno di Dario Ciracì.

Dario Ciracì è autore del blog webinfermento.it e fondatore dell’omonima digital marketing agency.

Ha da poco terminato di scrivere il suo primo libro, dal titolo: Gestisci blog, social e seo con il content marketing.

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Una sola domanda è uguale per tutti, e tocca anche a te: dopo il primo caffè come inizia la tua giornata tipo?

Ciao Giovanni! Guarda solitamente dedico circa 30 minuti a leggermi un po’ di news settoriali e altri 30 a leggere e rispondere alle mail e ad aggiornare gli account sociali di Webinfermento. Poi passo al lavoro vero e proprio che consiste sia nel lavorare ai nostri progetti, che anche a ideare e scrivere articoli con cui aggiornare il nostro blog.

Il sole, il mare, la meravigliosa Puglia! Ci sono tante attività qui da te, eppure hai deciso di sposare Web Marketing e SEO. Coraggio o passione?

Ahah il mio obiettivo è smettere di fare questo lavoro attorno ai 50-55 anni e aprirmi il mio B&B o albergo diffuso e lavorare nell’ospitalità, unita anche alla ristorazione, se possibile. Non scherzo eh!

Webinfermento è una splendida realtà! Uno dei miei riferimenti preferiti! Non solo blog e approfondimento, ma una network agency che segue più clienti. Dove diavolo trovi il tempo per scrivere articoli così precisi e dettagliati?

Bella domanda. Onestamente penso che se un blog nasca con l’obiettivo di affrontare tematiche complesse, rendendole fruibili a tutti in modo semplice e di aggiornare i lettori con le novità del settore, è necessario che poi rimanga costante nel tempo, perché altrimenti perde di credibilità. Quando abbiamo lanciato il blog non avevamo ancora il carico di lavoro attuale, come neanche avremmo mai immaginato di poter un giorno lavorare con grandi clienti come Bwin, Betclic o Gazzetta dello Sport, data la scarsa meritocrazia presente in Italia.

Il blog è servito anche a quello, a trasmettere conoscenze pratiche e casi di studio reali agli stessi lettori. Nel nostro caso il blog ha anche permesso di acquisire clienti e se ciò è avvenuto è stato grazie allo standard qualitativo degli articoli.

Per questo motivo, come potrai comprendere, ci siamo imposti di tenere la linea editoriale sempre di un certo livello, al costo anche di sacrificare il nostro tempo libero (sempre più risicato).

Della Puglia ricordo che in ogni angolo trovavo sempre il cartello “Tutte le direzioni”. E Dario Ciracì? In quale direzione va? Seo o Web Marketing? (Entrambe te le proibisco… altrimenti che collega rompiscatole sono?)

Io vengo dal mondo del marketing, i miei studi infatti sono di tipo economico. Ho trovato una naturale passione per il Social Media Marketing, che nel 2008 era il trend di più ampia innovazione e poco dopo nella SEO, seppur non avessi un background tecnico. Mi sono messo a studiare e a testare in continuazione, fino ad avere i primi piccoli risultati, poi diventati grossi risultati.

A livello strategico qui da noi siamo amanti dell’Inbound Marketing e dei contenuti. Infatti sono principalmente 3 i canali che proponiamo ai nostri clienti: Social Strategy e piano editoriale (blog immancabile, Fb, Twitter e G+), SEO e Link Building, ma tutti questi 3 canali sono integrati tra loro e se sviluppi prima la presenza nei social e le relazioni con le community a tema, e poi ottimizzi i contenuti, sei benissimo in grado di trasformarti in un brand.

Come sai, se diventi un brand, riesci a giocare anche “facile” con Google.

Lo abbiamo visto realizzarsi per diverse aziende (alcune anche nostri clienti) e la nostra stessa agenzia ne è un esempio e nel mio libro dedicato al Content Marketing racconto proprio come questo processo prende forma e come può essere sviluppato.

– A proposito di SEO, posizionamento e penality –

Beh, ci siamo riscaldati! Ora vado in “profondità”! La partita della SEO si gioca su onsite ed offsite. La prima è fondamentale, ma la seconda è così faticosa?

Hai detto bene, la prima è fondamentale. Si parla tanto di link e poi spesso si cade nell’incomprensione di un problema tecnico del sito. La link building è cambiata molto, soprattutto dopo Penguin 2012. Lavorando anche con aziende estere mi rendo conto come soltanto in UK (non parliamo di States) siano spesso molto più avanti di noi. Leggo spesso di SEO che fanno link building ancora utilizzando directories, article marketing e comunicati stampa, perché probabilmente c’è ancora qualcuno che dice che queste tecniche vanno bene e sono utili. Io credo che ormai non servano più a nulla anzi, ti dirò di più, siano pericolose. Avendo esaminato diversi siti colpiti dal Penguin, gran parte di loro (se non tutti) avevano un profilo link costituito quasi esclusivamente da siti directories, article marketing, scambio link, ecc.

Oggi con i contenuti e le relazioni si può fare molto di più. Se crei contenuti eccezionali e sei bravo a interagire e relazionarti con i blogger, i link acquisiti possono essere ancora del tutto spontanei e di alta qualità.

Certo, in non tutti i settori è così, alcuni sono realmente competitivi e non ti linkano neanche se gli dici che gli prometti di fargli vedere un UFO!

In quel caso, la strategia di un SEO risiede nel far apparire un link che potrebbe essere non proprio naturale, in uno del tutto naturale (ehi ho detto questa cosa black hat, ma in realtà io sono White Hat eh!)

Odio profondamente la Black Hat e chi la fa (giuro che non mi riferisco a Claudio!). Credi che esista un lato buono del “nero”? E poi, come afferma Ivano, riguarda solo “grandi brand”?

Beh, neanche noi siamo amanti del black e non ti dico quanti casi di aziende penalizzate dal black e dal penguin, abbiamo analizzato in questi anni. C’è però una lancia da spezzare a loro favore: penso che i black hat seo abbiano comunque aumentato la conoscenza dei motori di ricerca e i limiti entro i quali un SEO possa spingere. Senza le loro tecniche oggi non sapremmo cosa è white e cosa black. Quello che era white qualche anno fa è black oggi e la stessa cosa potrà dirsi tra qualche anno.

C’è poi da dire che probabilmente molte falle nel motore di ricerca sono state scoperte proprio da loro.

Bene, mi spiace dirtelo, ma “pungerò” anche te! Link building: se ne sentono tante, anche da Big G, ma non credi che sia sempre la “linfa vitale” per la SEO offsite?

Ti dirò di più, non solo per la SEO offsite, ma per tutta la SEO. Prendi un sito non ottimizzato per nessuna chiave e con 200 problemi on site, fagli puntare dei link anchor text esatti per la chiave di interesse e vedi come in poco tempo scalzerà i competitors che magari hanno le pagine ottimizzate on site. Certo, poi magari crolla, ma comunque il link esterno (specie con anchor text esatta) è ancora il fattore di ranking più importante per Google.

– Web Marketing, Visual Content e infografiche – 

Hey, aspetta! Ti ho riconosciuto! Sei quello delle infografiche! Le hai portate anche al Search Marketing! E ora? Non le realizzi più? Lo sai che in molte le adorano? (La piramide è la mia preferita!)

Ahah, grazie mille e dato che hai menzionato la Piramide, approfitto per linkarla qui lol. In realtà non le ho portate io al web marketing. Le infografiche, come tutte le web strategies italiane, sono sempre di importazione estera. Ho un’ottima web designer in ufficio (Maria Pia) e avevamo iniziato a pubblicare le prime grafiche per arricchire gli articoli del nostro blog. Abbiamo visto che piacevano ai lettori e abbiamo iniziato a riproporle con successo anche ai nostri clienti.

Continuiamo ancora a proporle ai nostri clienti ma seguiamo anche i trend evolutivi e di conseguenza ci adattiamo. L’infografica statica (formato immagine) è un medium di cui inizia ad essere saturo anche il nostro mercato (sebbene ci sia differenza a livello qualitativo, delle infografiche) e allora si va via via verso la realizzazione di infografiche interattive, animate, fino ad arrivare agli hubsites esperienziali che coinvolgono l’utente nell’esplorazione di una vasta gamma di dati e informazioni.

Web Marketing: come diavolo facciamo capire ai nostri probabili clienti che è fondamentale nel 2015?

Ahah, te lo dico in tutta sincerità: preferisco non averlo neanche un cliente che nel 2015 non abbia ancora capito l’importanza del web marketing. Pensa che siamo in Puglia ma abbiamo pochissimi clienti pugliesi. Fatti loro!

Al fianco di una donna nella tua agenzia (Maria Pia De Marzo), insieme a un altro SEO niente male (Gianluca Fiorelli). Fate i bravi, vero? Non rispondere… so già che dirai di sì! Ma se ti dico SEO con Joomla o WordPress, cosa rispondi?

Ho messo su un team fenomenale. Una Network Agency è anche questo: preferisco dotarmi delle persone che reputo “tra i migliori” in ogni campo coinvolgendoli a seconda del progetto nelle attività della nostra agenzia.

Joomla o WordPress? Ma che domande, WordPress tutta la vita!

Sei stato troppo gentile (evito di imitare Frengo con “chi non zump’è nù barese!”) ed è per questo che ti congedo con l’ultima domanda, facile facile (senz’altro!): vale ancora la pena fare seo in Italia?

Certo che si, finché esistono i motori di ricerca, varrà sempre la pena di ottimizzare i propri progetti.

Grazie al collega Dario per il tempo che ci ha dedicato e, se volete leggere un libro bene, fatto vi consiglio di leggere il suo: Gestisci blog, social e seo con il content marketing.

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Giovanni Le Coche

Author

La mattina presto infila le scarpe da running, gli auricolari e corre per le strade di Cosenza, spinto dalla musica e dall’entusiasmo di un nuovo giorno. Porta la stessa carica in ufficio, tra un affaccio sulla città e più di uno sull’etere. All’inizio delle call, sbucano prima le sue cuffie e i suoi sorrisi rincuoranti, per lasciar poi spazio a un ciuffo brizzolato alquanto ribelle e a parole che uniscono, senza disperdere. Adora dare dei piccoli soprannomi affettuosi a tutte le persone del team, come se fosse un’estensione di un rapporto di stima che va oltre il lavoro. È caparbio, dolce, protettivo. Ama tutto della sua professione, ma più di ogni cosa adora risolvere problemi. Sarà perché è un ingegnere? Non l’abbiamo capito, ma una cosa è certa: quando se ne presenta uno, Giovanni non si scoraggia, anzi si galvanizza. “Perché mi sento l’adrenalina nelle vene”, dice, canticchiando Whataver it takes degli Image Dragons. Sapete come va a finire? Trova sempre la soluzione anche confrontandosi con il team. Per un infortunio ha dovuto lasciare il calcio e cedere la fascia di capitano, ma insieme a Pierfrancesco la indossa ogni giorno per portarci avanti e dare sempre il massimo. E se capita di prendere un goal, raduna tutti, palla a centro e si ricomincia. Magari prendendo fiato nel “terzo tempo” – lui lo applicherebbe anche al calcio – fumando un sigaro (sì, non è salutare, ma qualche difettuccio ce l’ha pure lui), tra un bicchiere di vino (meglio rum) e tanti amici.